Ultrà napoletani sequestrano un treno, è caos

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  1. Mattyforever
     
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    « Complotto contro Napoli»

    Iervolino, il sindaco: «Tanta invidia per De Laurentiis» Famiglia Cristiana: «Maroni, impronte per gli ultrà!»



    ALVARO MORETTI
    ROMA. E’ l’effetto collaterale del corto circuito della violenza: i tifosi più buoni, i fiorentini, non potranno scendere a Napoli domenica. Niente trasferta perché sarebbero possibile obiettivo di eventuali disordini - il questore fiorentino Francesco Tagliente ha incontrato i tifosi per spiegarlo -, potrebbero pagare un conto alla follia che potrebbe scatenarsi attorno a un San Paolo orfano delle curve. Almeno fino a domani sera: la Corte di giustizia federale si riunisce alle ore 18 per discutere il reclamo napoletano presentato dall’avvocato
    Grassani che punta a ridurre la durata della chiusura delle due curve e anche a limitare a un solo settore il bando deciso da Tosel. Non aiuta, in tal senso, che a dieci giorni dai fatti di Roma- Napoli non siano ancora arrivati Daspo o fermi. E non cade nel vuoto la provocazione di Famiglia Cristiana che rivolgendosi al ministro Maroni lo ha invitato a prendere le impronte digitali «ai tifosi violenti e incivili» invece che ai rom o agli immigrati.

    MEGLIO IL BOLOGNA A dire il vero, i fiorentini, che hanno smesso da tempo coi tafferugli, non avevano intenzione di mettersi in viaggio: preferiscono concentrarsi su Fiorentina-Bologna del 21 settembre, sfida a rischio da 19 anni, da quando gli ultrà viola bruciarono un treno e la faccia e i 14 anni di Ivan Dall’Olio. Il derby dell’Appennino torna e il Viminale, sperando di non ricevere cattive notizie dai forum ultrà, apre alla possibilità per i bolognesi di andare al Franchi in fila per uno: vendita singola e controllo stretto da parte del club sull’identità dei tifosi. Il Viminale per “scusarsi” coi fiorentini parla di «atteggiamento “virtuoso”» dei viola, o per evitare agli ospiti «condizioni di insicurezza ». «Il contesto creato non tutela i fiorentini», dice Massucci, Casms.
    PROBLEMA UEFANel silenzio della Questura napoletana, che però si prepara a una domenica difficile per le eventuali proteste, si ascoltano le voci preoccupate che arrivano da Nyon e dai sindacati di Polizia: Napoli-Benfica è stata indicata ieri come gara a massimo rischio (venduti già 35 mila biglietti). Non si possono chiudere curve o stadi, quando c’è l’Uefa: i sindacati chiedono di giocare al pomeriggio, il Napoli non ne vuole sapere, le tv neanche.

    TRAPPOLONE? Da Napoli, De Laurentiis
    dopo il detto-non detto sul proposito di lasciare, trova tutta la politica cittadina che fa a gara per mostrarsi più napoletana del Napoli stesso. L’ex ministro e attuale sindaco Iervolino
    esagera e teorizza complotti: «Non escludo una trappola nei confronti del Napoli - dice a Radio Marte - Trovo ingiuste le decisioni. E’ probabile che esista, non posso escluderlo - ha detto la Iervolino - ce l’hanno con il Napoli e con
    De Laurentiis; c’è invidia verso di lui, ad Aurelio dico che gli voglio bene e di non mollare». Parla di decisione di Tosel «influenzata dall’onda mediatica», invece l’avvocato Grassani. Abete rinnova l’invito: «De Laurentiis non molli».
    TRENO&BIGLIETTOIeri mattina si sono riuniti due organismi del Viminale. Lo sforzo di non voler passare come quelli che sanno solo chiudere è palese nel mancato divieto per i bolognesi, ma anche nella soluzione per Inter-Catania. Per evitare i guai del passato, ai catanesi sarà venduto il biglietto dopo aver comprato quello di un treno che non sarà speciale, ma un Ultrà-Express che eviti anche attese nella stazione di Milano. Per il caldissimo Livorno-Pisa di sabato 20, biglietto singolo per gli ospiti e chiusura vendita dei tagliandi alle 19 di venerdì; Foggia-Cavese con divieto per i cavesi, così come per i cosentini a Manfredonia; in D derby senza tifosi del Sora a Latina con la Virtus.

    ESAMI DI RIPARAZIONE Occhio, però, che s’annuncia un nuovo giro degli stadi a norma in A e B per verificare che tornelli, telecamere e tutto il resto sia ancora in funzione come nei giorni del dopo Raciti. A qualcuno suonerà un campanello d’allarme in casa. Il Viminale chiede in Lega Pro che Catanzaro, Taranto, Terni, Varese e Foggia si sbrighino nell’adeguare i loro impianti. «Altrimenti ancora porte chiuse».

    tuttosport
     
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8 replies since 3/9/2008, 19:16   35 views
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