Ultrà napoletani sequestrano un treno, è caos

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  1. Mattyforever
     
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    Gli ultras messi fuori dal San Paolo per quattro partite Domenica si gioca anche senza i tifosi della Fiorentina

    Tosel intende punire i settori dove si annidano i protagonisti delle violenze. Ma ora sorge il problema della sistemazione degli abbonati


    ALVARO MORETTI
    ROMA. Si tirerà dritto al San Paolo, fino al 31 ottobre, perché nelle curve A e B per quattro turni di campionato, i napoletani non potranno andarci.
    Con la volontà di applicare il codice di giustizia in tutte le sue molteplici e nuove vie d’uscita, Tosel ha agito con la mano pesante, dicono, ma ha evitato l’ovvietà della chiusura di tutto lo stadio, ha applicato coi dovuti rapporti di gravità una sanzione (curve chiuse con Fiorentina, Palermo, Juventus e Reggina) già irrogata alla curva nord interista per un turno a causa di uno striscione infame contro i napoletani, e per un intero girone contro gli atalantini per gli attacchi fuori e dentro l’Azzurri d’Italia che impedirono la disputa del match contro il Milan.

    LO FANNO LI’Tosel ha cercato di essere selettivo per quanto poteva: ovvio che non sono delinquenti devastatori i 15 mila abbonati delle due curve, ma il giudice riconosce (leggendo anche i precedenti come Napoli-Genoa di un anno fa, col guardalinee colpito da una bottiglia) i medesimi comportamenti e nella massa di circa tremila esagitati visti all’Olimpico proprio «l’evidente attribuibilità, in via esclusiva, delle violenze commesse da ben noti gruppuscoli di facinorosi, annidati nel mondo del “tifo organizzato”», elemento che «induce a ritenere equa l’inibizione agli spettatori (ex art. 18 n. 1 lett.
    E) soltanto di quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano questi protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali, che nulla hanno a che vedere né con la passione sportiva né con la civile convivenza». Tosel precisa che sul suo provvedimento non ha influito quanto verificatosi nelle stazioni o nel treno della vergogna. Il giudice sportivo s’è basato sui rapporti del quarto uomo, della Procura federale, dell’arbitro Rizzoli, sui referti degli ospedali dove sono stati medicati sette poliziotti, cinque carabinieri, due steward (uno ha sfiorato l’infarto a seguito dell’esplosione di una bombe carta), di alcuni tifosi romanisti contusi. Ad accentuare la sanzione anche la recidiva specifica (un turno per Napoli-Genoa), ma ad attenuarla il riconoscimento della collaborazione del club per la distribuzione dei biglietti e relativa identificazione degli ultrà in trasferta. Anche se al Viminale ci si lamenta per come a Napoli sia ancora ferma l’idea della carta del tifoso, che i dirigenti di polizia vedono come possibile rimedio e selezione tra ultrà pacifici e irrecuperabili.

    DIFESA Le parole d’impulso di Aurelio De Laurentiis, col suo refrain alla «non gioco più, me ne vado» lascia il posto alla diplomazia e al diritto: incarico affidato all’avvocato Mattia Grassani che parla a Sky di «sentenza equilibrata e basata su precisi referti», ma anche di margini per ottenere giovedì o venerdì dalla Corte di giustizia con ricorso d’urgenza «una riduzione dei settori, magari limitando a una sola curva il divieto e della durata della sanzione». Si punta a riferire per ogni singolo identificato tra i teppisti la mappa della dislocazione nel San Paolo. «Il clamore mediatico e il pronunciamento di politici di spicco, ha condizionato tutti».

    ORDINE PUBBLICO Il problema più grande resta quello della garanzia dell’ordine pubblico. E già dalla questura napoletana - prima dei provvedimenti interdittivi del caso - fanno filtrare i timori per la dislocazione dei 15 mila abbonati di curva orfani del loro territorio. Chiedono di evitare notturne durante i quattro turni a curve chiuse, mentre si apprestano a fornire una prima informativa al pm Ardituro sulla devastazione del treno 524. Nel frattempo oggi Osservatorio e Casms vieteranno per la loro incolumità la trasferta ai fiorentini (lo stesso faranno con palermitani, juventini e reggini), disponendo le misure per evitare problemi attorno al San Paolo domenica. Anche se la selettività e il riconoscimento di appartenenza di gruppi di facinorosi a zone dello stadio napoletano non è dispiaciuta al Viminale, che lamenta la situazione San Paolo ad ogni riunione da anni: «Sentenza originale e precisa».

    FIORENTINA-BOLOGNA Il mondo popolato di fantasmi dell’ultraismo torna a interessare il Viminale: oggi in discussione anche la prossima Fiorentina-Bologna. Prima di Roma-Napoli si pensava ad una strategia che superasse gli astii per gli incidenti storici come l’accoltellamento di Vincenzo Spagnolo che fa vietare oggi Genova per i milanisti, e il fuoco che ha devastato il volto di Ivan Dall’Olio ben 19 anni fa. Segnali d’inimicizia recenti, ma anche il ricordo di quel treno bruciato dai fiorentini, associato alla gran voglia dei bolognesi di essere in un Franchi ora bonificato pongono il dilemma. Vietare o non vietare: dopo cazziate e ispezioni subite da questore e prefetto di Napoli per ordine del ministro Roberto Maroni
    (domani riferisce al Senato), in pochi vorranno prendersi rischi.


    Mistero De Laurentiis: «Basta, mollo» Ma non c’è nessun comunicato ufficiale


    ANGELO ROSSI
    NAPOLI. Il giallo della fatidica frase: «Adesso basta, mi sono rotto. Mollo tutto e vado via», le parole dell’addio rilasciate dal presidente Aurelio De Laurentiis a Radio Marte, la voce ufficiale del club azzurro. Tanta rabbia e una gran voglia di lasciare, del resto l’aveva anticipato la scorsa settimana: «E’ condivisibile l’iniziativa di bloccare le trasferte di persone non credibili come tifosi veri ma non penalizzare uno stadio come il San Paolo in cui il 99% dei tifosi è sano e non deve e non può pagare per la violenza di quattro facinorosi che non hanno nulla da condividere con il calcio». La frase dell’addio confessata alla redazione della radio ma non in diretta. Ufficialmente nessun comunicato del club, se non quello in cui si conferisce mandato all’avvocato Mattia Grassani di presentare ricorso con procedura d’urgenza. «Vedremo il da farsi, la sentenza è più o meno equilibrata» ha detto il legale, abbassando quindi i toni di una polemica divampata subito dopo il diffondersi della notizia.

    IL PALAZZO Ovviamente la questione ha avuto un’eco inevitabilmente politica.
    Questa volta il ragionamento è bipartisan. «Non è giusto chiudere le curve del San Paolo, la regola della responsabilità oggettiva non ha motivo di esistere: si tratta di una punizione miope e illiberale, perché il club non ha alcuna responsabilità oggettiva e il giudice Tosel
    farebbe bene a dimettersi» ha affermato il senatore Antonio Gentile, del Pdl, spalleggiato, tanto per restare nell’ambiente di Palazzo Madama da Riccardo Villari del Pd, presidente del Napoli club Parlamento. «Oltre al danno, è arrivata anche la beffa. La decisione del giudice sportivo è profondamente ingiusta e priva di coraggio». Il governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino,
    non ci sta: «E’ giusto punire i colpevoli, ingiusto danneggiare il club che nei quattro anni di gestione non ha mai ceduto ai ricatti, prendendo le distanze dai violenti, per giunta rimasti impuniti».

    DECISIONE RAZZISTA Parla apertamente di «decisione razzista» il cantante napoletano Nino D’Angelo,
    direttore artistico della Festa di Piedigrotta. «Ma lo sa il giudice che in curva non vanno solo i delinquenti? In quei settori ci sono tanti tifosi buoni, persone perbene, e che vivono di poco: è una decisione che mi fa vergognare». Di danni e risarcimenti parla l’avvocato Carlo Cincotti, abbonato in curva B, che annuncia una iniziativa legale al Tar contro la decisione del giudice sportivo.
    «Un altro assurdo è che si sceglie di colpire proprio il tifoso abbonato, cioè il più identificato e identificabile tramite il titolo di abbonamento». Per il momento i tifosi incriminati tacciono. Potrebbero incontrarsi tra oggi e domani: per il momento la loro rabbia viaggia sul web e sui forum.





    Napoli vietata ai fiorentini
    Solidarietà a De Laurentiis


    L'Osservatorio ha deciso di vietare la trasferta dei tifosi viola al San Paolo. Intanto il sindaco Iervolino interviene in difesa del presidente azzurro: "Non deve mollare, non escludo sia vittima di una trappola"


    Niente trasferta per i tifosi della Fiorentina al San Paolo. Lo hanno deciso l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Per Fiorentina-Bologna del 21 settembre, è invece stato disposto il "biglietto singolo per gli ospiti, con identificazione degli acquirenti". Misura simile per Livorno-Pisa: un solo tagliando a paersona e chiusura della vendita dei tagliandi alle 19 del giorno precedente.
    IL CASO VIOLA - A proposito dei tifosi fiorentini, il Casms ha sottolineato il loro "atteggiamento virtuoso", precisando che la determinazione è stata assunta esclusivamente per evitare di inasprire ulteriormente una situazione generale, già tesa per le note vicende, che "potrebbe determinare 'condizioni di insicurezza' per la tifoseria ospite" con la quale, peraltro, i supporters partenopei non hanno avuto in passato buoni rapporti.
    LE ALTRE A RISCHIO - Tra le partite prese in esame anche Latina-Sora, Foggia-Cavese (Lega Pro, in programma domenica), Livorno-Pisa (20 settembre), Legnano-Pro Patria, Fiorentina-Bologna e Manfredonia-Cosenza, queste ultime tre previste il 21 settembre. L'organismo ha sottolineato "l'esigenza di preservare le tifoserie che hanno saputo dimostrare segnali di crescita e dialogo nel rapporto con la loro squadra e con i tifosi di quella avversaria, anche verificando che la loro partecipazione agli eventi sportivi avvenga in sicurezza e con appropriati accorgimenti organizzativi"
    INTER-CATANIA - Via libera alla trasferta dei tifosi catanesi a Milano per Inter-Catania, grazie alla collaborazione di Trenitalia: i supporters etnei potranno acquistare i biglietti della partita presentando un titolo di viaggio valido e riscontrabile al fine di evitare i disagi loro causati in passato da lunghe attese notturne nelle stazioni ferroviarie.
    SOLIDARIETA'- Intanto continuano le reazioni sul caso Napoli. Il sindaco Rosa Russo Iervolino ha dichiarato a Radio Marte: "Non escludo una trappola nei confronti del Napoli. Trovo ingiuste le decisioni prese nei confronti della società, occorre punire - aggiunge - chi delinque ma non si può impedire a tante persone perbene di seguire la propria squadra del cuore. Se sono ferita da napoletana? Mi sento ferita per le decisioni prese ma ancora di più da quei quattro mascalzoni che hanno generato quegli episodi inqualificabili che hanno messo ancora una volta Napoli alla berlina. Non posso escludere che qualcuno ce l'abbia con il Napoli e con De Laurentiis; Aurelio è stato coraggiosissimo a prendere il Napoli in un momento di grande difficoltà portandolo a livelli internazionali. È chiaro che ci sia invidia verso di lui, per quello che è riuscito fare. Ad ogni modo, voglio dire a De Laurentiis che gli voglio bene e di non mollare".
    CONTROLLI - L'Osservatorio ha anche annunciato che nei prossimi mesi verranno controllati gli impianti di serie A e B - attualmente tutti già a norma - per verificare che le opere di messa a norma risultino ancora efficaci e per valutare le condizioni di accoglienza degli spettatori. La decisione è stata presa al termine della riunione di oggi in cui l'organismo, nell'ambito del monitoraggio sulla Lega Pro, ha anche invitato le società Catanzaro, Taranto, Terni, Varese e Foggia a mettere a norma gli stadi nel più breve tempo possibile, altrimenti gli impianti verranno chiusi agli spettatori.


    gazzetta
     
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8 replies since 3/9/2008, 19:16   35 views
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