Ultrà napoletani sequestrano un treno, è caos

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  1. Mattyforever
     
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    Passeggeri costretti a scendere, danni per migliaia di euro. Verso il divieto delle trasferte per i tifosi del Napoli. Tafferugli anche a Torino



    ROMA. Quelli dell’Onda Verde sono mesi che lo dicono: quella del 31 agosto non è una “partenza intelligente”, c’è il bollino rosso. Non solo sulle autostrade. Era una domenica da bollino rosso, dunque, drammaticamente per i viaggiatori che tornavano a casa dopo le vacanze, è divenuta poi una domenica da bollino azzurro. La violenza e l’inaffidabilità di oltre duemila ultrà del Napoli cui era stato consentito di viaggiare verso Roma, l’odiata Roma, per la prima di campionato ha trasformato la domenica dei rientri nelle stazioni di Napoli e Termini in una discesa all’inferno. Ritardi, minacce, paura, tafferugli perché si sono voluti prendere l’Intercity Plus 520 delle 9.34, già carico di gente di rientro verso il Nord, quelli dell’orda napoletana, quelli che l’Osservatorio per tutto un anno ha definito gruppi «pericolosi e poco affidabili», quelli cui ha vietato oltre la metà delle trasferte dello scorso campionato. La speranza di superare l’ostacolo altissimo del primo turno choc da parte del Viminale, di Maroni
    e del capo della Polizia, Manganelli, del nuovo Comitato di analisi e del nuovo Osservatorio naufraga nel rimpianto. I bollini rossi, ora, se li metteranno tra loro nel doppio vertice convocato per domani. Il ministro dell’Interno, Maroni, che chiede un «rapporto dettagliato» al questore di Napoli, Antonio Puglisi, sui fatti di ieri. E dovrà dargli conto di ore di trattative fallite coi capi ultrà per evitare l’assalto ad un treno passeggeri. Una domenica nella quale, invece, l’altra sfida accesa tra Fiorentina e Juve era sfilata senza problemi (le mancate reazioni romaniste sono state sottolineate dal Viminale). La decisione di riaprire, di dare fiducia poteva avere un senso ovunque, ma non per Roma-Napoli evidentemente, non per 2500 napoletani così. «Una strategia straordinaria come quella dell’emergenza rifiuti», dicono al Viminale, è l’unica cosa che viene in mente dopo le devastazioni di ieri, per fortuna contenute quasi solo al danneggiamento delle scenografie del teatro degli scontri (smentito l’unico accoltellamento: un ultrà s’è ferito da sé per scavalcare senza biglietto). L’onorevole
    Grillo chiede «nuovi divieti al ministro Maroni». Li otterrà: al gioco dell’oca della violenza si torna dal via.

    CAMPIONATO VIETATO Era cominciata malissimo, la giornata dello storico ritorno dei napoletani all’Olimpico (i poliziotti pretendono il divieto di trasferta sine die per gli ultrà del
    Ciuccio). Circa 1500 tifosi dei gruppi più violenti s’erano dati convegno alla stazione centrale, a nulla erano serviti gli appelli di Trenitalia, che ieri lamentava danni per oltre 500 mila euro, per evitare il viaggio su rotaia per la concomitanza del controesodo. «Un gruppo di facinorosi - spiegavano i poliziotti - approfittando del malore di un tifoso, ha rotto il cordone e s’è riversato nel treno senza biglietto». A Roma, dopo le due ore di ritardo in partenza, s’è arrivati con altro ritardo per il ripetuto azionamento del freno d’emergenza. Contusi quattro ferrovieri, evitato il peggio perché l’ordine prefettizio è stato di partire. Alla stazione Termini, i tifosi azzurri, al loro arrivo, hanno lanciato petardi e fumogeni. Stessa scena durante la sosta in attesa del ritorno. Allo stadio Olimpico, incappucciati, hanno sfondato cancelli, fatto girare tornelli come fossero impazziti e fatto esplodere ancora petardi. Cinque, in tutto, gli arrestati, a vario titolo e di diverse tifoserie. In molti consigliavano alla gente degli undici vagoni distrutti di «trovare altre soluzioni» per tornare a casa. Hanno sbattuto fuori dal treno 300 persone, genitori che dovevano raggiungere i figli in ospedale a Genova, o Torino, famiglie varie.

    A ROMA L’arrivo all’Olimpico coincide con l’intervallo: entrano e si godono il gol di Hamsik.

    Gli steward a fatica, ma contengono l’esuberanza. E - nota positiva della giornata - non si deve assistere all’ingresso in curva di forze dell’ordine. Che sono fuori a battagliare e arrestare. Qualche fermo e arrestati con coltelli, mazze, petardi: napoletani, romanisti (e laziali come alleati). Pizzicato anche un ultrà che stava liberandosi di un martello da 800 grammi. Poi la gara che scorre senza problemi, anche se il divieto di introdurre ed esporre striscioni evidentemente era stato sospeso ieri all’Olimpico: insulti e minacce scritte sono comparse per tutta la gara nella Sud romanista e nel settore degli azzurri.

    DE LAURENTIIS IN FUORIGIOCO Ne sapeva poco, non aveva visto le immagini delle telecamere, ha voluto comunque dire la sua il presidente
    De Laurentiis che in sostenitori come quelli rivisti in azione avrà sempre l’avversario più temibile. «Ho visto arrivare tardi i nostri tifosi, pensavo fosse la solita mossa per limitare le occasioni di scontro: faceva un gran caldo e far ritardare di tre ore un viaggio... Ci sono feriti? Mi dispiace, ma il Viminale ha fatto benissimo a riaprire le trasferte».

    TAFFERUGLI A TORINO Qualche incidente anche all’Olimpico di Torino: nove tifosi leccesi sono stati denunciati per lancio di petardi, possesso di armi improprie e droga, dopo il lancio di sassi da parte di supporter granata.



    Alla sbarra la Napoli ultrà

    Non solo trasferte vietate: anche il San Paolo rischia. Abete: «Fiducia mal riposta»



    ALVARO MORETTI
    ROMA. Tutti contro i vandali, ma anche tutti contro tutti. E’ il day after di Roma-Napoli, che introduce ai giorni del manganello con la riunione che il ministro Maroni e il capo della polizia, Manganelli,
    hanno convocato per oggi pomeriggio per Osservatorio e Comitato di analisi. Divieto di trasferta assoluto per i tifosi napoletani, per evitare che altre bestialità come quelle viste domenica si possano ripetere con il via libera delle istituzioni. Ma non sarà solo quello: pagherà con una squalifica anche il San Paolo, lontanissimo teatro della domenica di terrore fatta vivere a passeggeri ignari in viaggio per il controesodo, ma anche a tutori delle forze dell’Ordine e steward allo stadio Olimpico.
    SAN PAOLO A RISCHIO Il giudice sportivo per i fatti avvenuti sulle rotaie della RomaNapoli, a Termini o sugli autobus (altri 60 mila euro di danni) può nulla, ma lunedì prossimo leggerà con attenzione la relazione della Procura federale, integrata dal rapporto della Questura romana (dove vicario è l’ex arbitro, Marcello Cardona):
    ebbene gli incaricati di
    Palazzi (oggi rappresenterà la Figc all’Osservatorio) hanno visto bene all’entrata degli esagitati all’Olimpico i tafferugli, il ferimento di carabinieri durante cariche d’alleggerimento e lo svenimento per shock acustico di uno steward a causa di una delle bombe carta lanciate prima di entrare dentro lo stadio dagli esagitati napoletani.
    Che all’interno, poi, non ne hanno combinate altre, dopo una mezza guerriglia notturna a Termini. Ce n’è abbastanza per pensare a un NapoliFiorentina in campo neutro e a porte chiuse. Al Viminale se l’aspettano.

    LA STRETTA Parlavamo di una stretta: oggi l’Osservatorio e il Casms, oltre al questore di Napoli (messo al centro delle accuse per le modalità di partenza di questa delicatissima trasferta), dovranno spiegare. Al Viminale ci sono anime diverse.
    La politica s’è messa di mezzo: Mantovano, sottosegretario prova a dettare la linea. «Vietare le trasferte. La fiducia accordata era mal riposta. Treni speciali? Mai più». Ma si prova ad evitare che la stretta coinvolga tutte le tifoserie, visti i buoni segnali (leccesi a parte) giunti da fiorentini, juventini e anche romanisti (nessun accoltellamento, stavolta) I napoletani, diceva ieri anche Abete, «hanno respinto al mittente la chance». «Raddrizzare una stagione nata male», dicono ora. Ma i problemi li avranno tra di loro, i tutori dell’ordine perché sul tema c’è diversità di vedute (eufemismo). I tifosi organizzati del Napoli ora si lamentano: «Non dovevano autorizzarla, questa trasferta era una trappola».

    CONTRATTACCO Nell’Osservatorio siede pure Trenitalia, che i tifosi napoletani (e qualcuno tra le forze dell’ordine) indicano come corresponsabile: prima il sì, per il treno delle 9.24, poi il no; quindi l’arroganza di salire tutti assieme su un treno che poteva accogliere 900 tifosi, non 1500. «Avevamo scelto il treno perché in auto i rischi aumentavano. Ma Trenitalia non ci voleva a bordo e non s’è organizzata: non potevano mettere 3000 tifosi su un treno pieno: quasi tutti avevano biglietto della gara e del treno», scrivono gli ultrà. E il questore napoletano, nel suo rapporto al ministro Maroni, parla di «scarsa disponibilità di posti a sedere, solo 200 ultrà erano senza ticket. E il treno è partito perché non c’era violenza a Napoli ». Ma Bassolino sottolinea che «parlano di partenza senza violenze e poi arrivo con mazze ferrate a Termini» e la Iervolino
    di «sottovalutazione». Il dibattito interno è stato sul perché non si sia fermata, identificata, magari arrestata la moltitudine violenta poi traghettata all’Olimpico. Oltre la stretta, si dovrebbe dare pure questa spiegazione. A proposito, mentre Arbore, Bruscolotti
    e mezzo mondo temeva un nuovo contraccolpo di immagine per Napoli, sono stati scarcerati i 5 arrestati domenica.



    E De Laurentiis ora chiede scusa
    ROMA. Ce n’era bisogno e dopo lunghe ore di equivoci sono arrivate le parole del presidente del Napoli, De Laurentiis: a caldo all’Olimpico aveva deragliato dialetticamente, quasi giustificando il pandemonio di domenica col ritardato arrivo allo stadio. Poi ha visto, letto, ascoltato, capito e infine detto: «Sono così addolorato per gli incidenti verificatisi domenica, che non riesco a trovare le parole per rappresentare tutto quello che provo - scrive -. Naturalmente le mie dichiarazioni nel post partita sono state rilasciate quando ero ancora all’oscuro della gravità dell’accaduto».
    REJA CORAGGIOSO Durissimo è Edy Reja a Radio Radio: «Sono mortificato per quanto accaduto e anche il buon risultato di Roma non ha il sapore che dovrebbe avere. Sono delinquenti che sfruttano il calcio per manifestare le proprie negatività. C’è stato del buonismo: hanno aperto lo stadio e dato fiducia a queste frange che rovinano l’immagine del calcio. Non vale la pena nominare questi personaggi ». Ora a pagare le conseguenze sarà anche il suo Napoli.


    tuttosport

    Caos Napoli, mano pesante

    MARONI: «Trasferte vietate per tutto l’anno, accusa di associazione a delinquere»
    «Quelli sono veri criminali organizzati.
    Il magistrato che li ha scarcerati ha commesso un grave errore». La Giustizia sportiva deciderà la prossima settimana



    ALVARO MORETTI
    ROMA. Il bastone, ieri, l’ha imbracciato il ministro Maroni:
    colpi secchi sulle dita non solo agli ultrà del Napoli, però. Ammette disfunzioni, dispone ispezioni a prefettura e questura di Napoli, rilegge criticamente anche la decisione di dare il via libera alla trasferta dei napoletani e annuncia, in diretta tv, i provvedimenti che saranno ufficialmente assunti oggi (le riunioni dell’Osservatorio e del Comitato di analisi sono aggiornate a stamane: i tg, ieri sera, incalzavano?).

    MARONI DISPONE «Ho inviato una direttiva ai prefetti per l’individuazione di chi ha partecipato domenica a quel
    Mucchio Selvaggio, disporremo il daspo per due anni e l’incriminazione per associazione per delinquere; divieto di trasferta per i tifosi organizzati del Napoli per l’intera stagione; individueremo un elenco di gare a rischio (ma questo elenco esiste da anni, ndr) con provvedimenti fino alla chiusura degli spalti; indubbiamente sono successe cose molto gravi domenica e per questo ho anche disposto l’invio domani (oggi, ndr) di ispettori che verifichino l’ipotesi di errata valutazione fatta da prefettura e questura di Napoli. E la verifica la facciamo anche all’interno del Viminale: l’Osservatorio ha lavorato bene negli ultimi tre anni, anche se la trasferta era stata autorizzata da qui».

    BERLUSCONI & TOSELDi
    chiusura del San Paolo (nonostante il Viminale urli per le continue irregolarità che vi si perpetrano senza sanzioni o vincoli) non vogliono sentir parlare su un colle più alto del Viminale. Per Berlusconi offuscare nuovamente l’immagine di Napoli, dopo la risolta emergenza rifiuti (occhio che molti protagonisti sono gli stessi: il prefetto Pansa, tantissimi degli specialisti in tafferugli abili a trasferirsi da Pianura al San Paolo). A dire il vero, però, a decidere sulla squalifica sarà la prossima settimana (a bocce ferme) il giudice Tosel in base ad un referto federale durissimo: una decina di feriti tra steward e carabinieri all’ingresso all’Olimpico.

    MARONI DIXIT Il ministro
    dell’Interno ha poi trascorso la serata in Rai: «Preferisco il De Laurentiis che ha modificato il tiro - dice, riferendosi alla gaffe del patron domenica pomeriggio -. Era meglio evitare di dire di stare a prescindere con loro. Perché quegli ultrà del Napoli sono veri e propri delinquenti, criminali organizzati applicati al calcio e per questo dovranno rispondere del 416, ovvero del reato di associazione a delinquere». Ce l’ha anche lui coi giudici che hanno scarcerato i cinque fermati di domenica: «Quel magistrato ha commesso un grave errore, ha rimesso in libertà i cinque tifosi arrestati, responsabili dei gravi incidenti prima e dopo la partita Roma-Napoli. Io li avrei lasciati in galera».

    LA SPUNTAA Napoli ecco la difficile spunta dei 1.500 nomi di possessori dei biglietti protagonisti della presa del treno 520 e dei cortei minacciosi alle stazioni di Napoli e Roma. Si incrociano facce a fotogrammi delle telecamere, con relativi interrogatori, dei tifosi schedati (così era stato annunciato dalla Questura) all’atto dell’acquisto del biglietto. La Digos dovrebbe fornire il rapporto entro venerdì al pm Antonio
    Ardituro, che indaga su gruppi ultrà del tifo azzurro e sulle connessioni con la criminalità. Le indagini sono concentrate soprattutto su gruppi attivi nella curva A del San Paolo. L’eventuale contestazione del reato associativo sarebbe collegata alla possibilità di dimostrare che gli incidenti siano stati in qualche modo programmati dai gruppi di tifosi.

    LA DIFESA Si schiera a Radio 24 contro le generalizzazioni che divampano tra sindacati di polizia (che difendono il questore di Napoli, Puglisi, e attaccano chiedendo la chiusura generalizzata delle trasferte)
    Abete: «Evitate le generalizzazioni. E’ sbagliato accollare i danni alle società di calcio. Se si risponde con la chiusura degli stadi, avremo la fuga dei dirigenti che investono e finirebbero sotto schiaffo e dichiareremmo persa la partita coi violenti». Il problema, però, sono le regole e i referti già scritti. Intanto ieri c’è stato il sopralluogo a Udine im vista di Italia-Georgia e la messa a punto del piano sicurezza.


    tuttosport

    De Laurentiis: "Ingiusto
    chiudere il San Paolo"


    Il presidente del Napoli sulle sanzioni contro i partenopei: "Una punizione del genere sarebbe ingiusta nei confronti del club e delle persone oneste. Ma se lo Stato non mi tutela potrei anche stancarmi di questo calcio e andarmene"


    Il sospetto aleggiava nell'aria sin da domenica, ma oggi si è trasformato in una realtà descritta con minuzia di particolari da Aurelio De Laurentiis in persona: "Se lo Stato non mi tutela, potrei anche stancarmi di questo calcio e andarmene".
    NESSUN RICATTO - Duro. Arrabbiato. Reattivo come sempre. Gli incidenti causati dai delinquenti travestiti da tifosi in occasione della trasferta dell'Olimpico, potrebbero anche causare la squalifica del San Paolo già a partire dalla sfida con la Fiorentina in programma domenica 14 settembre. Una possibilità che il presidente azzurro rifiuta con fermezza: "Una punizione del genere sarebbe ingiusta nei confronti del club e delle persone oneste - spiega De Laurentiis nel corso di una lunga conference call -: non accetterò ricatti e intimidazioni da questa piccola frangia che non c'entra nulla con i tifosi del Napoli. I veri tifosi napoletani sono un'altra cosa. Punire gli scalmanati è giusto, ma è anche necessario rispettare le persone perbene e chi investe nel calcio: ecco perché potrei stancarmi e andare via".
    CAMORRA - Chiede tutela, insomma, il presidente: "Mi aspetto che il principio della responsabilità oggettiva non influisca: è assurdo chiudere il San Paolo". Nel frattempo, però, l'Osservatorio ha sospeso la prevendita dei biglietti per la partita con i viola, originariamente programmata dal club azzurro a partire da domani: "Manganelli ha parlato di infiltrazioni camorristiche?". Sì, il capo della Polizia ha spiegato che gli inquirenti non escludono "l'influenza della criminalità organizzata nella gestione dell'episodio di domenica". Parole che suonano come una mannaia: "Se così fosse - continua De Laurentiis - credo che la percentuale non superi lo 0,5%. Un numero di infiltrati minimo, rispetto alla totalità: ripeto, il tifoso napoletano è un'altra cosa".



    Maroni: "Niente trasferte
    per i tifosi del Napoli"


    Dopo gli incidenti di domenica scorsa a Napoli e Roma, il ministro dell'Interno annuncia: "Tolleranza zero per i tifosi violenti: è criminalità organizzata". Maroni manderà gli ispettori a Napoli: "C'è stata un'errata valutazione della situazione da parte della Prefettura". Domani il Casms deciderà sulle gare a rischio


    Conclusa anche la seconda riunione al Viminale del Casms (Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive) e dell'Osservatorio. Alla presenza del ministro Roberto Maroni e del capo della Polizia Antonio Manganelli.
    MINISTRO - Lo stesso Maroni ha comunicato il risultato della riunione al Tg1 delle 20: " Abbiamo assunto alcune valutazioni, domani invierò una direttiva ai prefetti: saranno identificati e puniti i responsabili del mucchio selvaggio di domenica. Non potranno partecipare a manifestazioni sportive per i prossimi due anni e procederemo alle denunce per associazione per delinquere".
    DIVIETI - Ma Maroni annuncia anche la notizia più temuta dai supporter azzurri: "Divieto di trasferta per tutto l'anno per i tifosi organizzati del Napoli calcio". Il ministro dell'interno rincara la dose, definendo gli ultrà che hanno "sequestrato" il treno domenica mattina nella stazione di Napoli "criminalità organizzata". Ha prevalso la fermezza.
    PORTE CHIUSE - Ma la linea dura non si ferma sotto il Vesuvio: "Individueremo un gruppo di partite a rischio" dice Maroni, "e se sarà necessario alcune di queste potranno essere giocate a porte chiuse". Il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive del Viminale, convocato nuovamente per domani mattina, individuerà tifoserie e gare a rischio per i prossimi appuntamenti di campionato.
    ERRORI - Il ministro leghista torna poi sulle polemiche per la risposta delle forze dell'ordine: "Quello che è successo domenica è grave" dice, "c'è stata anche un'errata valutazione della situazione da parte della Prefettura e della Questura di Napoli, manderò per questo gli ispettori per valutare quello che è successo".
    PROCURA - Inanto la Procura di Napoli sta valutando l'ipotesi di contestare il reato di associazione per delinquere per i tifosi responsabili dei danneggiamenti all'intercity e degli incidenti della trasferta a Roma. Il Pm Antonio Ardituro, già titolare di inchieste sul tifo organizzato della curva A del San Paolo, attende i risultati del rapporto della Digos di Napoli sui fatti di domenica.



    Milan a Genova senza tifosi
    Incognita Napoli-Fiorentina


    Pugno di ferro: la partita di Marassi senza supporter rossoneri; bloccata la vendita dei biglietti per il match del San Paolo in attesa delle decisioni del giudice sportivo. Manganelli: "Questa è criminalità organizzata". La Dda: "Ma non è detto che c'entri la camorra"

    Il Casms del Viminale, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive, oltre a confermare il già annunciato blocco delle trasferte dei tifosi del Napoli per l'intero campionato, ha deciso il divieto delle trasferte dei tifosi rossoneri per Genoa-Milan del 14 settembre e anche per Potenza-Gallipoli di domenica 7 settembre (Lega Pro, girone A della prima divisione). Per Italia-Georgia di mercoledì a Udine, nelle qualificazioni ai Mondiali del 2010, stato di "massima allerta". Vibonese-Cosenza del 7 settembre (Lega Pro, girone C della seconda divisione) sarà disputata a porte chiuse. Nessuna decisione su un'altra gara a rischio, Ancona-Ascoli di domenica 7. Su Napoli-Fiorentina del 14 settembre, invece, i provvedimenti restano in sospeso in attesa delle decisioni del giudice sportivo, ma per il momento la vendita dei biglietti è bloccata.
    MANGANELLI - L'analisi del capo della Polizia Antonio Manganelli conferma i sospetti sui fatti legati alla partita Roma-Napoli di domenica scorsa. "Abbiamo ragione di ritenere che ci sia una influenza della criminalità organizzata nella gestione dell'episodio di Napoli, nella conduzione di questi incidenti - ha detto Manganelli a Palermo, a margine della commemorazione della strage in cui perse la vita il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa -. Abbiamo stretto i contatti, Polizia e Carabinieri, con la Procura di Napoli, che non a caso ha affidato alla Dda (Direzione distrettuale antimafia, ndr) la vicenda. Oggi ci saranno riunioni delle strutture investigative con la Procura per pianificare le misure di contrasto non soltanto legate a questa vicenda ma anche a tutto quello che si sta facendo e si continuerà a fare nel contrasto alla criminalità mafiosa".
    LA DDA - "Non sempre dietro le violenze c'è la camorra. Io terrei ben distinto l'aspetto della presenza anche di soggetti affiliati al sistema camorristico all'interno dei gruppi violenti da quello che invece oggi si vuole prospettare, ossia come se ci fosse una strategia camorristica dietro questi gruppi che invece secondo noi non c'è". Questo il commento di Franco Roberti, capo della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, ai microfoni di Ecoradio riguardo lo stretto nesso tra camorra e i gruppi di tifosi violenti. Alla domanda riguardo l'apertura di un'inchiesta da parte della Dda su questi ultimi fatti di violenza, Roberti aggiunge: "La Dda ha già indagini in corso per precedenti episodi di violenza creati sulle discariche in occasione delle vicende note dei giorni scorsi. Aspettiamo ora di ricevere un'informativa sui fatti di domenica e valuteremo poi se c'è la competenza della Dda o se la competenza è soltanto della procura ordinaria".
    NO AI TRENI SPECIALI - "Sabato e domenica - ha continuato Manganelli - sono state due giornate che negli stadi non hanno riportato nessun incidente. È senz'altro un record dall'omicidio Raciti. C'è stato questo episodio di intemperanza di un folto, molto folto, gruppo di facinorosi napoletani". Il capo della Polizia si è detto poi "assolutamente contrario ai treni speciali: lo è stato il Governo passato e lo è quello attuale rispetto a tutto quello che può incentivare le trasferte delle tifoserie. Questi facinorosi ci hanno contaminato non soltanto una giornata ma anche un percorso virtuoso che si sta facendo. Devono essere identificati e puniti. È quello che stiamo facendo - ha concluso Manganelli - oggi ho inviato a Napoli il mio vice, il prefetto Cavaliere".



    gazzetta
     
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8 replies since 3/9/2008, 19:16   35 views
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