Lo Monaco contro Mourinho José: "Vuole pubblicità? Paghi"

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  1. Mattyforever
     
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    L'a.d. etneo brutale con il tecnico dell'Inter: "È da prendere a bastonate nei denti". Poi corregge parzialmente il tiro. Ironico il tecnico nerazzurro: "Lo Monaco? Io conosco il Principato di Monaco, il Bayern Monaco... Non ne conosco altri"


    Un affondo durissimo; poi, qualche ora più tardi, una correzione solo parziale di rotta. Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, irrompe prepotentemente nella scena del dopo Inter-Catania.
    BASTONATE - "Mourinho è semplicemente uno da prendere a bastonate nei denti". E' lo sfogo dell'a.d. degli etnei, intervenuto domenica sera, 24 ore dopo la partita di San Siro, in una nota trasmissione televisiva di Antenna Sicilia. Lo Monaco evidentemente non ha ancora smaltito la delusione per il k.o. dei suoi, arrivato a causa di due autoreti, e soprattutto le dichiarazioni post partita di José Mourinho, che aveva parlato di superiorità netta dei nerazzurri. "Uno che dice queste cose non ha rispetto né degli avversari, né della nazione che lo ospita, né dei tecnici - attacca Lo Monaco -. Noi non siamo un popolo che si può imbonire con le chiacchiere, e quindi Mourinho la smetta di fare il chiacchierone. Farebbe bene a guardare i suoi problemi, a quanto costa lui e la sua squadra alla sua società". L'a.d. poi non ha gradito la difesa del tecnico portoghese sul rosso a Muntari e l'attacco a Tedesco, centrocampista del Catania coinvolto nell'episodio: "Muntari lo conoscono tutti, non è nuovo a questi gesti e meritava quella espulsione sacrosanta".
    METAFORE - Lunedì mattina Lo Monaco corregge il tiro: "Nessun incitamento alla violenza - spiega l'a.d. etneo - ma soltanto un modo di dire colorito siciliano per invitare Mourinho ad avere rispetto degli altri". Ma la correzione è solo parziale, visto che il risentimento di Lo Monaco rimane: "Con le sue dichiarazioni il tecnico dell'Inter ha mancato di rispetto alla città, alla società e ai tifosi del Catania. Non è ammissibile sentire certe cose da un allenatore che guadagna da solo quanto la nostra azienda spende per pagare tutti i suoi giocatori".
    LA REPLICA - Jose Mourinho ha poi risposto con sarcasmo alle parole del dirigente catanese: "Lo Monaco? Io conosco il monaco del Tibet, il Principato di Monaco, il Bayern Monaco, il Gran Prix di Monaco. Non ne conosco altri". Segue l'affondo del tecnico nerazzurro: "Se questo Lo Monaco vuole essere conosciuto per parlare di me, mi deve pagare tanto. Io ho già degli sponsor che mi pagano per fare pubblicità. Non vengo pagato per fare pubblicità a Monaco". "Qualche tempo fa ho detto che qualcuno che vuole la prima pagina sa come trovarla", chiosa l'allenatore portoghese.


    gazzetta
     
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  2. Mattyforever
     
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    «Istigazione alla violenza» La Procura per Lo Monaco chiede il bando dagli stadi

    Applicato il nuovo articolo del codice di giustizia sportiva: l’ad del Catania rischia un anno di Daspo. Botta e risposta con Maroni




    ALVARO MORETTI
    ROMA. Incita alla violenza. E per questo deferito con richiesta di bando dagli stadi: confermata l’anticipazione che voleva utilizzato per Pietro Lo Monaco, il picconatore che intendeva prendere a (metaforiche) bastonate nei denti
    Mourinho, proprio il nuovo articolo del codice di giustizia sportiva che prevede una sorta di Daspo sportivo: «Il divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA». Insomma: Palazzi chiede che per le frasi del dopo Inter-Catania, tra l’altro corrette reiterando il reato ascritto, si proceda non alla semplice inibizione, come capitato altre volte, ma al bando dagli impianti. «Ha violato gli articoli 5 e 12 istigando alla violenza, va colpito con l’articolo 19 che al punto c) prevede l’ammenda, ma al punto g) inserisce il bando dagli stadi». Un bando che potrebbe anche durare un anno, visti i precedenti specifici del tesserato Lo Monaco. E’ la prima volta che arriva una simile con questa motivazione. Farà giurisprudenza.

    NORD & SUD Sarà stato contento il ministro Maroni, che inserendosi nelle pastoie che prevedono l’attesa da parte del procuratore federale di tempi tecnici per il deferimento (giunto ieri all’ora di pranzo, ma su cui si lavorava dal giorno precedente), al mattino aveva anticipato con un attacco a Lo Monaco che pareva un consiglio alla giustizia sportiva (il secondo in una settimana dopo quello su Napoli). «Mi aspetterei che il giudice sportivo, Figc e Lega intervenissero subito perché quelle di Lo Monaco sono istigazioni alla violenza. Non ho titolo per parlare - ha aggiunto - ma quando un dirigente dice che bisognerebbe prendere a bastonate sui denti un allenatore avversario, allora le istituzioni sportive dovrebbero intervenire e prendere delle decisioni. Mi sembra proprio che certe parole siano una istigazione alla violenza. E se le dichiarazioni che arrivano dall’alto sono queste, io non mi stupisco se poi qualche tifoso esagitato lo fa». Detto fatto, ecco il deferimento, ma anche l’ennesima replica di Lo Monaco che ripunzecchia Mourinho, ma soprattutto la butta in politica attaccando il ministro (tanto da costringere il ministro inter-catanese La Russa a indossare il casco blu: «Farò tornare la pace tra Inter e Catania»). «Predica fuori luogo, quella di Maroni - replica l’ad catanese - Io non faccio certo parte di un partito che in questi anni ha parlato di “celodurismo”, “Roma ladrona” e di “fucili”. E poi penso che i rappresentanti del nostro governo abbiano cose più importanti, in questo momento, a cui pensare. Adesso invece sulla cosa manca solo un intervento da parte del presidente del Consiglio e magari quello del presidente della Repubblica... Io voglio mettere un punto a questa storia, per cui non rispondo più. Anche se mi sarebbe piaciuto che la dirigenza dell’Inter, invece di chiedere le scuse, avesse ripreso il proprio allenatore, uno con un’insopportabile aria di superiorità. Mi chiamo Lo Monaco, non Monaco semplicemente. Sono certo che, d’ora in poi, se ne ricorderà in maniera nitida. Non credo che il calcio italiano, senza Mourinho, perda granché...».

    ABETE COMMENTA Abete non se la prende per l’intervento di Maroni: «Non ci sono pressioni della politica sulla Figc, né nostre sul giudice: decideranno rispettando le regole del nostro mondo e i tempi del nostro mondo (ma se la Disciplinare sentenziasse in breve tempo non sarebbe male, ndr). Se poi si dice che una squalifica di campo, che arriva a un giorno dalla gara, crea problemi di ordine pubblico non è un’eresia, Maroni stesso ha riconosciuto la nostra autonomia: non mi sento colpito da lesa maestà. Il Governo su Lo Monaco esprime una posizione legittima, la Figc la rispetta, i giudici poi decidono liberi e nei tempi dovuti».
    Pietro Lo Monaco, ad del Catania

    tuttosport
     
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  3. Mattyforever
     
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    E Lo Monaco non si pente «Arrogante»

    ROMA. «Ho letto una dichiarazione del signor
    Mourinhoquando venne presentato dal Chelsea. Non mi rendo conto come sia possibile una cosa del genere: alla domanda come mai avesse accettato il Chelsea lui rispose che “il nostro è un mestiere difficile e che se avesse voluto vivere tranquillo sarebbe rimasto al Porto sulla sua poltrona azzurra, la Coppa Campioni, Dio e dopo Dio io...”». L’ad del Catania, Pietro Lo Monacotorna
    a polemizzare con Mourinho tirando fuori questo episodio per testimoniarne l’arroganza. «Le mie parole non hanno portato ancora a nessuna sanzione, sono stato deferito e ora c’è un procedimento in corso». Nessun segno di pace, quindi... «Distensione? La mano? No, ognuno ha il suo carattere: siamo quello che siamo. Mi dispiace che questa vicenda sia stata cavalcata da tanti in modo spropositato. Per me l’episodio è chiuso».

    tuttosport
     
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2 replies since 15/9/2008, 19:28   12 views
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